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COLLANE   

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    • COLLANE
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    • Libertà negoziale e vincoli finanziari. La contrattazione decentrata dei Comuni al vaglio dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica
      Anna Palazzi
      Quale la ratio della riforma del pubblico impiego? E' raggiunto l'obiettivo della moderazione salariale? Quali i vincoli ai contratti integrativi dei Comuni? Gli assunti della metodologia ispettiva del MEF/RGS, origine del recupero di incentivi già erogati, fanno riflettere sul regresso conservatore della neolingua piegata a difendere il privilegio comunicativo dei poteri forti del dialogo sul pubblico impiego (D'Antona) e auspicare nuovi CCNL che recuperino la visione del 1993/97.

      Numero pagine 241
      Formato: pdf + epub + mobi
      ISBN 9788897527275 Anno 2014
      National Bibliography Number in fase di assegnazione
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    • Prezzo ebook € 7


    • Anna Palazzi
      Compiuti gli studi classici al ginnasio-liceo in lingua italiana di Bolzano, nel 1991 si laurea col massimo dei voti in Scienze Politiche, indirizzo amministrativo, alla Cesare Alfieri di Firenze. Funzionaria, dal 1992 ad oggi, di concorso in concorso, ha lavorato per quattro amministrazioni comunali, occupandosi di processi deliberativi, organizzazione, relazioni sindacali, sistemi di programmazione e gestione del personale.
      Italia
      Anno di nascita1965
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    • QUARTA DI COPERTINA
      Il caso dello scatto di anzianità recuperato ai professori della scuola pubblica ha fatto insorgere opinionisti e politici, a difesa di quelli che sono stati chiamati "diritti restituiti", e un decreto del Governo (D.L. n. 3/2014) ha risolto l'imbarazzante vicenda. E' invece sconosciuto ai più il caso dei dipendenti del comparto Regioni e Autonomie Locali oggetto di richieste di recupero di incentivi e premi erogati negli ultimi dieci anni in base alla contrattazione aziendale, perché ritenuta non conforme alla disciplina contrattuale nazionale, oppure a causa di "anomalie" riscontrate nel finanziamento dei Fondi per il salario accessorio.
      Anche in questo caso c'è stato un intervento legislativo d'urgenza, il D.L. n. 16/2014, che all'art. 4 definisce regole e modalità per il "graduale riassorbimento" delle somme indebitamente erogate al personale. Il costo dell'operazione è autofinanziato dal personale, perché, detratte le economie derivanti da piani di razionalizzazione organizzativa e riqualificazione della spesa, grava sui Fondi futuri per la contrattazione decentrata, diminuendone le risorse.
      Tutto ciò avviene in un quadro, tratteggiato nella Relazione 2012 sul costo del lavoro pubblico della Corte dei Conti, che vede l'andamento delle retribuzioni lorde reali pro capite dei pubblici dipendenti dal 2000 al 2014 in crescita sino al 2006, in linea con quella del PIL, ed un calo dei redditi reali nel 2007 preludio di una caduta, dal 2009 in avanti, sempre più marcata, per tornare nel 2014 a valori analoghi a quelli del 2002.
      Cosa è successo di così grave nella contrattazione degli Enti Locali per arrivare a conseguenze così estreme? Quale visione guida i Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica nell'esaminare i contratti decentrati? Come si accerta che le somme erogate ai dipendenti siano indebite? Come si misura la produttività di un Comune?
      Ascoltando per quanto possibile la voce dei protagonisti, questo saggio si propone di fornire uno strumento di indagine e riflessione, a servizio di quanti sono interessati a interrogarsi sulla "virtuosità" e sulla "tenuta" della contrattazione decentrata, collocandola nel quadro delle fonti e della ratio della riforma del pubblico impiego, felice utopia della ragione pratica che guidò il legislatore tra il 1993 e il 1997.
    • INDICE DEL LIBRO
      1. Lo strano caso dei diritti restituiti nei comparti di contrattazione pubblica
      1.1.1. Il caso del comparto Scuola
      1.1.2. Il caso del comparto Regioni e Autonomie Locali
      1.2. La contrattazione decentrata dei Comuni alla luce della metodologia ispettiva del MEF-RGS
      2. Privatizzazione del pubblico impiego e vincoli finanziari
      2.1. Origine del superamento della Legge quadro n. 93/1983
      2.2. “Senza un serio vincolo di costi non vi può essere un serio negoziatore pubblico”
      2.3.1. La riforma del pubblico impiego: analisi dello staus quo ante
      2.3.2. Gli esiti della riforma sul costo del lavoro
      2.4. L’obiettivo della moderazione salariale e della certezza della spesa
      2.5. Lo slittamento retributivo e le risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa
      2.6. La misura dell’entità del fenomeno: dati “macro” su elaborazioni Aran e ISTAT
      2.7. Slittamento retributivo e superamento dei vincoli finanziari
      2.8. L’analisi del Report dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica si basa su dati “micro”
      2.9. Le norme sul contenimento della spesa per il personale successive alla riforma
      2.9.1. Panoramica sulle norme dal 2005 al 2013
      2.9.2. Gli esiti delle norme sul contenimento della spesa: i numeri del comparto 2001-2010
      2.10. Individuazione dei vincoli di finanza pubblica alla contrattazione decentrata
      2.11. Le risorse variabili con oneri a carico del bilancio rientrano nei vincoli finanziari
      2.12. Le conseguenze in caso di superamento dei vincoli finanziari
      2.12.1. Le conseguenze sui dipendenti: esempi
      2.12.2. Un freno ai fenomeni degenerativi per via interpretativa: il caso dei Segretari comunali
      3. Nascita e declino dell’idea di autonomia privata collettiva
      3.1. Dal D.Lgs. n. 29/1993 al D.Lgs. n. 150/2009 passando per il federalismo fiscale
      3.1.1. Il decennio 1999-2009 nell’opinione del Report
      3.2. La prima tornata contrattuale in attuazione del D.Lgs. n. 29/1993
      3.3. I CCNL del 1995: l’incremento del Fondo con economie di gestione
      3.4.1. Le linee generali dei rinnovi contrattuali 1998-2001
      3.4.2. Risorse aggiuntive definite con un sistema contabile fondato sui centri di costo
      3.5. I CCNL del 1999 e la tipologia di risorse destinabili al finanziamento dei CCDI
      3.6.1. La previsione di “un tecnico al servizio di un’utopia”
      3.6.2. Un sistema contrattuale aperto ma a più velocità
      3.7.1. Le linee generali dei rinnovi contrattuali 2002-2005
      3.7.2. Semplificazione della costituzione dei Fondi e flessibilità nella destinazione delle risorse
      3.8. Il CCNL del 2004: classificazione delle voci di finanziamento del Fondo
      3.8.1. Risorse stabili
      3.8.2. Risorse variabili
      3.8.3. Opinioni a confronto sulle conseguenze della classificazione
      3.9. Voci di destinazione del Fondo
      3.10. Impieghi stabili e flessibili: la sostenibilità del CCDI
      3.10.1. Impieghi stabili
      3.10.2. Impieghi flessibili
      3.10.3. Le Posizioni Organizzative: impiego stabile o flessibile del Fondo?
      4. La paura della contrattazione sul piano economico-finanziario
      4.1. “L’osservata speciale” nella manovra d’estate (D.L. n. 78/2010)
      4.2. L’intensificazione dei controlli sulla contrattazione integrativa
      4.2.1. Il Collegio dei Revisori dei Conti
      4.2.2. Controlli esterni sui controlli interni
      4.2.3. Verifica di legittimità”estesa quasi al merito”? Breve digressione sui pareri dell’Aran
      4.3.1. Modalità di determinazione dei Fondi nella componente stabile e variabile
      4.3.2. Il bilancio e il Piano Esecutivo di Gestione
      4.4. La sostenibilità di medio/lungo periodo dei costi della contrattazione integrativa
      4.5. Allora, tutto a posto?
      5. Esiti ispettivi e conseguenze legislative: alla ricerca della “sanatoria”
      5.1. Il caso descritto dal Comune di Vicenza
      5.2.1. Scenari dopo l’ispezione, opzioni per gli Enti e per i dipendenti.
      5.2.2 L’art. 64 TUPI sull’accertamento pregiudiziale dell’efficacia del contratto
      5.3. La proposta dell’Anci in sede di Conferenza Unificata
      5.4. La paura dei contrattatori sul piano della responsabilità
      5.5. L’articolo 4 del decreto salva Roma-ter (D.L. n. 16/2014)
      5.6.1. Breve analisi dell’art. 4: i commi 1 e 2
      5.6.2. Il comma 3 alla luce della originaria proposta dell’Anci
      5.7.1. Il “comitato temporaneo” presso la Conferenza Unificata
      5.7.2. La necessità di una rilettura condivisa della vicenda contrattuale dal 1999 ad oggi
      5.8. L’art. 49 TUPI sull’interpretazione autentica dei contratti collettivi
      6. Nullità delle clausole difformi e superamento dei vincoli di finanza pubblica
      6.1. Dall’art. 45 D.Lgs. 29/1993 all’art. 4 CCNL 1.4.1999 …
      6.2. … al comma 3-quinquies TUPI: recupero diretto e recupero sui Fondi futuri
      6.3. Una norma negletta: l’art. 48 TUPI sulla proroga dell’efficacia temporale del contratto
      6.4. Esempi di applicazione del TUPI (D.Lgs. n. 165/2001)
      6.5. Esempi di applicazione del decreto Brunetta (D.Lgs. n. 150/2009)
      6.6. Esempi di applicazione del decreto salva Roma (D.L. n 16/2014)
      7. Chi accerta cosa
      7.1. Il controllo sul rispetto dei vincoli di finanza pubblica
      7.1.1. La Corte dei Conti
      7.1.2. Il Dipartimento della Funzione Pubblica
      7.1.3. I Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica
      7.1.4. Il Collegio dei Revisori dei Conti
      7.2. L’accertamento della nullità delle clausole difformi
      7.3. Le norme dei contratti collettivi sono interpretate esclusivamente dal giudice di merito
      7.4. Il rafforzamento della sanzione della nullità: il richiamo agli artt. 1339 e 1419 CC
      7.5. Il monitoraggio Aran sulla contrattazione integrativa: la classificazione delle materie trattate
      8. Il Massimario dei rilievi ispettivi
      8.1. Il Massimario dei rilievi ispettivi redatto dal MEF-RGS nel 2010
      8.2. Breve analisi dei rilievi del Massimario
      9. Il Report sulle risultanze delle ispezioni
      9.1. L’auspicio di una nuova stagione contrattuale …
      9.1.1. … che si basi sui dati reali e condivisi
      9.2. La categoria ermeneutica della “errata applicazione di istituti”
      9.3 La spesa per i rinnovi contrattuali e la consistenza dei Fondi
      9.4. I rilievi sull’art. 15, comma 5, CCNL 1.4.1999
      9.4.1. Le condizioni per l’applicazione
      9.5. Simul stabunt, simul cadent: l’area della dirigenza
      9.5.1. L’art. 26, comma 3, CCNL 23.12.1999
      9.5.2. Le condizioni per l’applicazione
      9.6. Il Comune-azienda
      9.6.1. Sistemi di programmazione
      9.6.2. Sistemi di controllo interno
      9.6.3. Coerenza di TUEL e ciclo della performance
      9.7. I rilievi sul compenso per la produttività collettiva
      9.7.1. Il sistema di rilevazione degli incrementi di produttività e di miglioramento dei servizi
      9.7.2. Le previsioni di CCNL, personale del comparto e dirigenza
      9.7.3. Alla ricerca di metodologie condivise
      9.8. Autonomia degli Enti sui sistemi di incentivazione dopo il D.Lgs. n. 150/2009
      9.9. Rilievi e considerazioni sull’attribuzione delle Progressioni Economiche Orizzontali
      9.9.1. Le PEO nella disciplina della contrattazione nazionale
      9.9.2. Il principio della selettività e l’entità delle risorse
      9.10. I rilievi sulla mancata decurtazione dei Fondi nel caso di riduzione del personale
      9.10.1. Il personale ATA
      9.10.2. Altro personale trasferito a Enti e Società
      9.11. I rilievi sulla corresponsione delle indennità
      9.11.1. Rischio, disagio e i compensi “non previsti da nessuna norma”
      9.11.2. Una carrellata di pareri Aran
      10. Conclusione.
      10.1. “Era lì permessa ogni cosa a noi proibita...”
      10.2. Che fare?
      10.2.1. Una scelta possibile: ripartire dalle linee guida 2002-2005
      10.2.2. Tracciare una riga: definire l’anno zero
      Elenco delle sigle e delle abbreviazioni
      Bibliografia
      Quarta di copertina
      Anna Palazzi